Se San Gennaro non fa il miracolo

San Gennaro, santo protettore di Napoli, quest’anno non ha fatto il miracolo di dicembre. Tutti ne traggono cattivi presagi.

San Gennaro non volta le spalle

 

I miracoli di San Gennaro

San Gennaro fa 3 miracoli all’anno, ovvero lo scioglimento del suo sangue racchiuso in due ampolle: a maggio, il primo sabato del mese quando le sue spoglie furono trasferite da Pozzuoli a Napoli, a settembre, il giorno 19 quando si festeggia (e fu martirizzato) e a dicembre, precisamente il 16 dicembre perché in quel giorno, nel 1631, fermò una spaventosa eruzione del Vesuvio.
Questo vulcano non fece danni solo nel 79 dopo Cristo, ma molte altre volte ancora e l’ultima volta il 6 gennaio del 1944, nel giorno della befana a mò di regalo.
Sul miracolo è inutile soffermarci, se ne è parlato e discusso molto e spesso liquidato frettolosamente come un residuo del medioevo. Forse sarà anche così, ma ne dubito in quanto è inciso nel DNA di tutti coloro che sono nati nell’area del monte Vesuvio ma non solo, siano essi fedeli, infedeli, atei o miscredenti. Da parte del Santo è un modo per manifestare il suo pensiero.

 Le “parenti” di san Gennaro

 Il pensiero di San Gennaro  però non è sempre chiaro e lineare e spesso  ha bisogno di interpretazioni, come succedeva per i vaticini della Sibilla cumana. A questo in prima battuta ci pensano le “parenti di San Gennaro“ , le fedelissime del santo, in genere persone anziane la cui funzione principale è di fargli compiere il miracolo con esortazioni, preghiere, ma anche con invettive ed ingiurie. Poi intervengono gli altri, il popolo, i dotti ed i politici sotto elezione. Sono dette parenti perché le prime seguaci si dichiaravano discendenti del martire.

La “riabilitazione” del Santo
Voltaire, il filosofo illuminista dissacratore della chiesa, ma non della religione, autore fra l’altro del Dizionario Filosofico era indignato da questa superstizione che trovava accoglienza, per i motivi accennati sopra anche fra gli intellettuali non solo napoletani, mentre Alessandro Dumas, quello dei Tre moschettieri, perché il quarto, D’Artagnan faceva parte di un altro corpo militare, definiva San Gennaro il vero Dio di Napoli.
La Chiesa ufficiale, dopo aver fatto fare degli studi a scienziati laici, definì “prodigio” lo scioglimento del sangue ed ha cercato varie volte di contenere il fenomeno, con scarso risultato. Finchè , a seguito del Concilio Vaticano II, si mise addirittura in dubbio l’ esistenza del Santo, nonostante le numerose testimonianze storiche. Con la riforma liturgica del 1969 la Chiesa prese coraggio in nome della modernizzazione cancellando la sua festività dal calendario dei Santi.
I napoletani presero la cosa come un affronto personale e dopo aver tranquillizzato il Santo con il famoso “San Gennà futtetenne!” ( San Gennaro, fregatene), assieme alla Curia si dettero da fare per ripristinare l’ordine violato. Fra Napoli ed il Santo c’è un legame simbiotico viscerale ed infinito, rotto solo una volta, quando San Gennaro fece il miracolo, invece che astenersi, in favore della Repubblica Napoletana di Eleonora Fonseca. Tant’è vero che in quell’occasione lo sostituirono con Sant’Antonio. Ma superata quest’incomprensione le cose tornarono al loro posto.
Sulla spinta dei risentimenti della popolazione, la Santa Sede stabilì che il culto poteva farsi, ma solo a livello locale. I napoletano si adirarono ancora di più finché nel 1980 Papa Giovanni Paolo II accortosi della reale e sentita venerazione per il vescovo martire, proclamò San Gennaro ufficialmente Patrono di Napoli e della Campania.
Ora anche ai non esperti di presagi, il mancato miracolo dello scioglimento del sangue un po’ di preoccupazione la desta, perché il mancato prodigio è coinciso sempre con eventi funesti: fra i più recenti ricordiamo il 1940 quando scoppiò la seconda guerra mondiale, il 1973 quando ci fu l’epidemia di colera, niente a che vedere con l’attuale pandemia, fu una, pazziella, pinzillacchera, cosa di poco conto insomma e il 1980 l’anno del terremoto.

San Gennaro non ci volta mai le spalle
Ma San Gennaro è un Santo troppo buono e voler trarre conclusioni negativissime è tremendamente sbagliato. Non volta mai le spalle, anche quando così sembra. E’ un segnale comunque. Dobbiamo soffrire un altro poco, questo sicuramente si.

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