Una storia affascinante poco conosciuta
Su Youtube da oggi c’è un nuovo corso sulla Storia del Regno delle Due Sicilie,
l’ ennesimo ma di taglio decisamente nuovo queste almeno sono le intenzioni dell’autore che oggi ha postato su Borbonico progressista channel la sua presentazione.
Alla conoscenza storica non sfugge nessuno
Lo studio della Storia ci permette di conoscere le vicende che si sono svolte nel passato, di capire quelle di oggi e di indirizzare le nostre azioni per il futuro.
A questa disciplina non sfugge nessuno. Sia pure in modo diverso, siamo inevitabilmente coinvolti. Tutti conoscono per sommi capi l’importanza dell’antica Roma, l’influenza che ha avuto l’invenzione della stampa sulla diffusione del sapere, i massacri derivanti dalle guerre mondiali fino ad arrivare alla cronaca contemporanea.
Perchè si dovrebbe conoscere meglio il Regno delle Due Sicilie
Ricordato velocemente l’ utilità della conoscenza storica in generale, vediamo perché si dovrebbe conoscere meglio anche la Storia del Regno delle due Sicilie. Essa è stata studiata sempre superficialmente e, dal punto di vista della storiografia ufficiale, raccontata con ampie distorsioni. Oggi però c’è un rifiorire di studi, di rivalutazione e di approfondimento su questo Regno, rifioritura generalmente etichettata come storiografia “neoborbonica” e non sempre con accenti positivi.
Non fu la negazione di Dio
Nessuno si sognerà di affermare che fu il migliore dei regni possibili, ma neppure fu il peggiore in assoluto: non fu ” la negazione di Dio elevata a governo”, come ebbe ad affermare un politico inglese, ma pur con i suoi limiti, fu un regno vivace, proiettato nel futuro, con molte modernizzazioni e molti primati, dalla prima ferrovia al primo ponte a campata sospesa, dalla Reggia di Caserta che fece ombra a Versailles, all’ardito esperimento illuministico di San Leucio.
La dinastia poi crollò sotto i colpi dell’impresa dei Mille guidati da Garibaldi, non senza aver dato prova di capacità marziali con la battaglia sul Volturno e la strenua resistenza nella fortezza di Gaeta, di cui si tende a sorvolare e l’ultimo re, Francesco II, il famoso Franceschiello altrimenti detto Re lasagna dal suo piatto preferito. Indossò con dignità il ruolo di monarca e con dignità passò il resto della vita da privato cittadino sotto falso nome. Ora lo vogliono Santo, ma per chi conosce la sua storia e le sue tribolazioni lo è già a prescindere dalle proclamazioni burocratiche.
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