Il Regno delle Due Sicilie viene generalmente ricordato perché governato dai Borbone, “rozzi, conservatori, inefficienti, bigotti ed illiberali”, insomma la negazione di Dio elevata a governo!
Secondo la storiografia ufficiale, è stato governato da re tristemente famosi come Ferdinando II, il “re Bomba”, mentre il massacratore di 60.000 “briganti”, Vittorio Emanuele II è il “Re Galantuomo”, il re Francischiello, considerato un inetto, mentre la Chiesa ora ha in corso una causa di beatificazione, un esercito composto da soldati codardi/traditori/incompetenti e Ferdinando I, suo nonno che dovette piegarsi ai voleri della Santa Alleanza, una sorta di “Nato” del 1800 e al posto degli Usa c’era l’Austria.
Lentamente e fortunatamente, nella storiografia contemporanea qualche ingeneroso giudizio sta cambiando. Anche perché questo Regno tanto deprecato è stato la culla e l’incubatrice di una moltitudine di personaggi che si sono distinti con pensieri ed opere.
Questa playlist è dedicata ad alcuni uomini illustri che ebbero un posto rilevante durante il periodo del Regno delle Due Sicilie e che sono finiti ingiustamente quasi tutti nel dimenticatoio, tranne qualche eccezione, pur avendo dato un contributo notevole per la crescita della Società e non solo, come studiosi, anticipatori, difensori della loro Patria, scienziati, Santi (si anche Santi). Non si possono ricordare tutti, perché fortunatamente sono numerosi, e non sono dei Carneade qualsiasi, al quale del resto è stato fatto il grande torto di relegarlo al ruolo di nullità assoluta grazie a Manzoni. Invece Carneade fu un filosofo di primo piano, uno scettico e nel 155 venne persino a Roma a tenere le sue celebri arringhe, finite con lui nel dimenticatoio.
Raffaele Liberatore
Raffaele Liberatore (Lanciano, 22 ottobre 1787 – Napoli, 11 giugno 1843) è stato il primo redattore della moderna lingua italiana.
Raffaele Liberatore
Gaetano Filangieri
Gaetano Filangieri nacque a San Sebastiano al Vesuvio, Napoli nel 1752 e morì precocemente a Vico Equense nel 1788 a soli 36 anni.
Si interessò a quella parte delle scienze umane che più erano inerenti alla felicità dell’uomo, la morale, la politica, la legislazione e la scienza del diritto.
Gaetano Filangieri
Giovanni Paisiello
Giovanni Paisiello (Taranto 1740 – Napoli 1816), musicista ecclettico in ogni genere musicale, è famoso soprattutto per la composizione di opere liriche, ne scrisse 94. Paisiello ha contribuito in maniera determinante allo sviluppo dell’opera buffa.
Scrisse l’Inno ufficiale del Regno delle Due Sicilie
Ferdinando Antonio Palasciano
Ferdinando Antonio Palasciano è l’ideatore della Croce Rossa.
Nacque a Capua (Caserta) nel 1815 e morì a Napoli nel 1891. Fu ufficiale borbonico e dopo l’unità d’Italia, Deputato e Senatore.
Beneventano Del Bosco
Ferdinando Beneventano Del Bosco (Palermo 3.3.1813 – Napoli 8.1.1881) fu il condottiero più famoso dell’esercito borbonico. Fuori della cerchia degli addetti ai lavori non lo conosce nessuno e che si distinse nella guerra contro l’invasione sabauda del 1860.
Beneventano del Bosco fu l’eroe capace di trascinare i soldati al combattimento e alla vittoria. Per la fortuna di Garibaldi, non raggiunse mai i vertici dell’esercito.
Ferdinando Beneventano del Bosco
Salvatore Fergola
Salvatore Fergola, l’ultimo pittore dei Borbone (Napoli, 24 aprile 1796 – Napoli, 7 marzo 1874) pittore italiano, è uno dei migliori esponenti della scuola di Posillipo, Napoli, fiorita nel secondo decennio dell’Ottocento famosa nel dipingere paesaggi e gli episodi dei Borbone.
San Vincenzo Romano
Vincenzo Romano nacque il 3 giugno 1751 a Torre del Greco e vi morì il 20 dicembre 1831.La sua apertura e partecipazione ai problemi umani e materiali della gente, la condivisione dei loro dolori e le speranze lo resero subito un punto di riferimento. Al di là della carità spicciola, infatti, Vincenzo Romano dimostrò di essere un apostolo della carità sociale.
San Vincenzo Romano