Raffaele Liberatore (Lanciano, 22 ottobre 1787 – Napoli, 11 giugno 1843) è stato uno storico e filologo italiano.
Il colpo di fortuna della sua vita lo ebbe nel 1806 quando, nel corso di una visita a Chieti da parte del Marchese del Gallo, ministro degli esteri del Regno di Napoli, illustrò un lavoro redatto da suo padre. Il ministro fu colpito dalla maturità del giovane e lo prese come collaboratore. Al ministero fece rapidamente carriera e nel 1811 fu nominato addirittura capo di gabinetto.
I moti del 20/21
Alla caduta di Napoleone, il Congresso di Vienna, dove primeggiò il principe austriaco Metternich ridisegnarono un’Europa con uno sguardo rivolto al passato attuando una cieca politica di restaurazione. Si giunse perfino a ripristinare le parrucche bianche!
Le élites europee specie quelle di origine borghesi, non volevano rinunciare alle conquiste civili e politiche che le idee della Rivoluzione francese avevano propalato in tutta Europa. Così intellettuali, aristocratici e soldati ex napoleonici si organizzarono dappertutto in sette segrete mirando ognuna di esse ad interessi specifici del proprio paese. Bisogna ricordare che in quel periodo molti Stati erano multietnici, con lingue, culture e popolazioni diverse, come per esempio era costituito l’impero austroungarico.
I fermenti nazionalistici erano forti anche in Italia divisa ancora in una moltitudine di staterelli.
La Carboneria napoletana, composta principalmente da ex murattiani con a capo il generale Guglielmo Pepe, incoraggiati dal successo spagnolo, organizzò anch’essa una rivolta. Il 2 luglio due sottotenenti di cavalleria, Morelli e Silvati, si sollevarono con il loro squadrone e occuparono Avellino fra l’indifferenza degli abitanti. Il 7 luglio Ferdinando I concesse la Costituzione spagnola.
Francesco I Vocabolario della Crusca
Metternich, consapevole che in Spagna e a Napoli si giocava il sistema istituito a Vienna nel 1815, decise di intervenire con la forza.
Nel gennaio 1821 il re Ferdinando I fu convocato a Lubiana e costretto a ritirare Costituzione.
Durante e dopo i moti liberali del 1820/21, Raffaele Liberatore, pur aspirando ad una maggiore libertà intellettuale fu molto cauto evitando di prendere una posizione decisa. Questo non gli evitò guai ed amarezze in quanto la rivista politica “La Minerva napolitana”, non nascondeva pienamente il suo pensiero politico, anzi, auspicava la nascita di una confederazione fra gli Stati italiani, anticipando in qualche modo gli ideali di Vincenzo Gioberti. Costui nel 1843 aveva pubblicato “Del primato morale e civile degli italiani”, nel quale come soluzione ad una improbabile, per allora, unificazione politica della Penisola, stante l’esistenza dello Stato della Chiesa, prospettava la creazione di una federazione fra gli stati italiani guidata del papa. L’opera ebbe un successo enorme, perchè dava una soluzione semplicistica a un problema molto complicato e la successiva elezione di un papa ritenuto “liberale”, Pio IX nel 1846, ne amplificò gli echi possibilisti.
A causa di questi ideali il Liberatore perse il favore dei borbonici. Nel 1825 fu condannato all’esilio. Rifugiandosi con moglie e figlia a Roma rimase fino al 1828, quando graziato da Francesco I delle Due Sicilie poté tornare a Napoli.
In quel periodo maturò l’idea del lavoro che lo avrebbe reso famoso, “Il Vocabolario universale italiano”, noto come “Tramater” dal nome della tipografia che lo pubblicò nel 1829.
Il primo vocabolario della lingua italiana risale al 1612 a cura dell’Accademia della Crusca, un’istituzione culturale fondata a Firenze nel 1583.
L’originalità ed il valore del Tramater stanno nel metodo utilizzato sia per esporre ciascun vocabolo nella lingua letteraria che in quella comune.
L’opera di Liberatore presenta un’importante innovazione rispetto alla tradizione lessicografica italiana, con la divisione in sillabe dei lemmi e le indicazioni relative alla loro pronunzia. Di ciascuna voce, inoltre, si indicarono la categoria grammaticale e le irregolarità morfosintattiche.
Ma non si limita alle parole, è anche un’enciclopedia e proprio come un’enciclopedia, il lemmario del Tramater include anche i nomi propri (geografici, astronomici, mitologici ecc.) e accoglie con larghezza termini delle più diverse discipline tecnico-scientifiche, in particolare della botanica, zoologia, chimica e medicina, includendo tutti quei neologismi tecnico-scientifici e giuridici, entrati a far parte della lingua italiana a partire dal Settecento.
il Tramater, dedicato ai diversi aspetti dell’italiano antico e moderno, è un’opera lessicografica più vasta, originale e ricca della lingua italiana che fece da apripista al successivo Dizionario della lingua italiana di N. Tommaseo (1861-79).
Colpito da ictus il 10 giugno 1843 a Napoli davanti al teatro San Carlo, Liberatore morì all’alba del giorno dopo;
Lanciano gli ha dedicato la Biblioteca civica.