Giuseppi ha letto il capitolo 7 de Il Principe di Machiavelli ?

Conte se avesse letto il cap 7 de il Principe forse si sarebbe mantenuto al potere

L’ex Presidente del Consiglio oggi si è accomiatato dagli italiani con l’ennesimo bel discorsetto per intenerirci il cuore. Ed in effetti un pò di tenerezza la fa vedendolo in mezzo alla piazza sullo stile di bel altri presidenti o primi ministri che dialogano con la stampa di fronte a Downing Street o nei giardini della Casa Bianca.

Giuseppi ha letto il capitolo 7 de Il Principe di Machiavelli ?

GIUSEPPE CONTE PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI DIMISSIONARIO

Il suo è un ritiro provvisorio, si darà alle belle arti o al volontariato maturando propositi di vendetta e di ritorni trionfali ( come pensava di fare il suo antagonista fiorentino, oppure opterà per qualche onorevole sistemazione ministeriale o altra collocazione? Niuno lo sa, ma certo non sembra intenzionato ad abbandonare il proscenio così improvvisamente e fortuitamente conquistato.

Premier per caso
Scelto quasi per caso a ricoprire l’incarico di portavoce di decisioni altrui, ha dimostrato poi di avere delle capacità non indifferenti nello svolgere il non facile compito di guidare il governo italiano ed è stato tanto bravo da passare con nonchalance dalla guida di un governo di destra-destra ad un governo di quasi centro sinistra. Si è trovato ad affrontare la pandemia che ha messo alle corde personaggi politici di altri paesi ben più attrezzati e scafati mentre lui brandendo svariati DPCM ci ha indicato la strada da seguire ( che oggi mostra la corda).
Diciamocelo, un pò si era montato la testa e al netto di tutte le carenze che gli hanno addebitato e hanno trovato puntuale riscontro sulle pagine dei giornali, aveva un indice di popolarità altissimo. Vedremo a che livello si classificherà il suo successore ( Non dimenticare Monti Fornero, dagli altari alla polvere e là sono rimasti).
Ma è indubbio che poi è caduto nel trappolone del senatore di Rignano che da buon uomo spregiudicato oltre all’incarico senatoriale ha anche quello di rappresentante come opinion maker di qualche paese petrolifero.
Poteva Conte evitare quest’epilogo? Probabilmente si, sicuramente no.

L’avvocato del popolo
Il nostro « avvocato del popolo » diversamente da molti « rappresentanti del popolo » non è un incolto, un ignorante, conosce il diritto in genere ma poco quello bizantino e avrà molte letture nel suo bagaglio culturale anche in altri campi. Avrà letto i Promessi sposi, qualche canto de l’Inferno, un pò di Iliade Leone Tolstoi, insomma ste cose qua di chi ha fatto il liceo.

Conoscere bene Machiavelli

Chissà se ha letto il Principe di Niccolò Machiavelli. Sicuramente qualche sunto o estratto l’avrà letto ma forse avrà saltato il capitolo settimo, quello che tratta di quelle persone che all’improvviso da sconosciuti cittadini diventano potenti governanti e segnalatamente quelli che lo diventano per concessione altrui.

Il Capitolo settimo appunto tratta « De principatibus novis qui alienis armis et fortuna acquiruntur. (I principati nuovi che s’acquistano con le armi e la volontà degli altri).
Dice Machiavelli : “Coloro che, da semplici cittadini diventano solo per fortuna, principi, lo diventano con poca fatica, ma poi si mantengono al potere con molti sforzi perché le vere difficoltà nascono quando devono governare. Questa è la situazione, quando a qualcuno viene concesso uno Stato o per danari o per volontà di chi lo cede: come successe a molti in Grecia, dove furono fatti principi da Dario gente normale , affinchè tenessero il comando nelle città “regalate” per la sua sicurezza e gloria; oppure come succedeva nell’Impero romano quando erano nominati imperatori soggetti che, per acclamazione dei loro soldati, pervenivano alla guida dell’impero. Questi reggono il potere semplicemente sulla volontà e fortuna di chi li ha insediati, che sono due cose volubilissime e instabili.

Chi non ha armi proprie perde sempre

Questo tipo di principe non sempre riesce a mantenere la sua posizione, perché, se non è uomo di grande ingegno e capacità, non è ragionevole pensare che, essendo sempre vissuto senza esperienza specifica, da semplice cittadino, sappia comandare; inoltre non dispone di proprie forze armate che possano difenderlo. Di poi, i nuovi Stati, come tutte l’altre cose della natura che nascono e crescono presto, non possono avere salde radici in modo, che col primo temporale sono abbattute; se poi non sono in grado di approfittare di quello che la fortuna gli ha dato, si devono attrezzare subito per conservarlo.
Il fiorentino fa riferimento alle azioni di Cesare Borgia, piuttosto distante come indole e mentalità dal nostro e aggiunge:
Ma torniamo da dove eravamo partiti. Dico che, trovandosi il duca in posizione vincente e in parte assicurato contro i pericoli, per essersi procurato soldati propri e avere in buona parte sconfitto quei nemici che lo potevano disarcionare, gli restava, per procedere con ulteriori conquiste, di calmare il re di Francia; perché conosceva come costui, accortosi tardi del suo errore nel favorire Borgia, non avrebbe consentito ulteriori conquiste. Per questo Borgia cominciò a cercare nuove alleanze, e ad allontanarsi dalla Francia, cercò abboccamenti con gli Spagnoli il che gli sarebbe riuscito, se Alessandro VI, il papa suo padre, non moriva improvvisamente.

Ritratto attribuito a Cesare Borgia

I migliori film di Totò che non conoscono l’oblio

Le varie classifiche dei film di Totò

Di Totò non si può aggiungere niente o poco su quello che la sterminata produzione letteraria e mass mediologica ha prodotto. Per avere un’idea sintetica si ci può consultare Wikipedia, una specie di Manuale delle Giovani Marmotte, dove si trova di tutto.
I suoi film a tutt’oggi riproposti continuamente consentono ogni volta di apprezzare un nuovo dettaglio o di pregustare qualche battuta o scena famosa, come quando, in Miseria e Nobiltà Enzo Turco invita Totò ad impegnare per l’ennesima volta il cappotto e comprare la cena .

Mi sono esercitato a formulare diverse classifiche, del tutto personali e soggettive, delle pellicole che il Principe De Curtis faceva girare al suo sottoposto Totò.
Ho diviso arbitrariamente i film addirittura in sette categorie:
Eccezionali
Ottimi
Belli
Quelli che meritano una menzione speciale
Brutti
Impegnati
Inclassificabili

Dato per scontato che il miglior film in assoluto è Totò Peppino e la Malafemmina, il secondo e terzo posto sono parecchi movie che si contendono la posizione . Scontato che il secondo posto lo merita la Banda degli Onesti, il terzo posto è più problematico. Totò Truffa 62 va bene, ma ci potrebbe essere anche Totò a colori, Totò Cerca Casa e molti altri.

Totò ha recitato film eccezzionali ( 2 zeta perché li merita) ottimi film, film belli e quelli non proprio una schifezza ma insomma e anche film cosiddetti impegnati che impegnarono anche la censura e altri inclassificabili

Eccezionali

  1. Totò Peppino e la malafemmina
  2. La banda degli onesti
  3. Totò truffa 62
  4. Totò sceicco
  5. Miseria e nobiltà
  6. O miedeco dei pazzi
  7. Totò a colori
  8. Totò fifa e arena
  9. Totò al giro d’Italia
  10. Il turco napoletano

Ottimi

  1. Totò Tarzan
  2. Totò lascia o raddoppia
  3. San Giovanni Decollato
  4. I due orfanelli
  5. Imperatore di Capri
  6. 47 morto che parla
  7. Letto a tre piazze
  8. Gli onorevoli
  9. Totò e Peppino divisi a Berlino
  10. Siamo uomini o caporali

Belli

  1. Sua eccellenza si fermò a mangiare
  2. Totò all’inferno
  3. I due orfanelli
  4. Napoli milionaria
  5. Totò cerca casa
  6. Il coraggio
  7. L’oro di Napoli
  8. La cambiale
  9. I due marescialli
  10. Fermo con le mani

Menzione speciale

  1. Totò le Moko
  2. Totò cerca casa
  3. Totò e le donne
  4. Totò Peppino e i fuori legge
  5. Totò Peppino e la dolce vita
  6. Totò a Parigi
  7. Arrangiatevi
  8. Totò e Marcellino
  9. I due colonnelli
  10. Totò contro i quattro

Impegnati

  1. Totò e Carolina
  2. Guardie e ladri
  3. Uccellacci e uccellini
  4. Lo smemorato di Collegno
  5. Racconti romani
  6. L’uomo la bestia e la virtù
  7. I Re di Roma
  8. La legge è legge
  9. La patente
  10. Dov’è la libertà

Inclassificabili

  1. Destinazione Piovarolo
  2. Chi si ferma è perduto
  3. I tre ladri
  4. Una di quelle
  5. Il più comico spettacolo del mondo
  6. Animali pazzi
  7. Due cuori fra le belve
  8. Yvonne la Nuit
  9. Arrangiatevi
  10. Signori si nasce

27/01/1861: si elegge il I° Parlamento del Regno di Italia

Parlamento sabaudo

160 anni fa, mentre a Gaeta ancora si combatteva una strenua battaglia per la difesa del Regno delle Due Sicilie che era ancora un regno legittimo e riconosciuto da tutte le potenze mondiali, si tenne il primo turno per l’elezione del Parlamento Italiano, il secondo turno il successivo 3 febbraio. Il Senatori erano nominati direttamente dal re.

Francesco II si dimise il giorno 14 febbraio 1861.
Su quasi 26 milioni di abitanti, il nuovo regno concesse il diritto di voto solamente a 419.938 persone (circa l’1,8%), ma solamente 239.583, di cui circa 70.000 impiegato pubblici, si recarono a votare. Allo spoglio risultarono validi 170.567 voti. Si votò in base alla legge elettorale del Regno di Sardegna emanata da Carlo Alberto il 17 marzo 1848 senza tener conto delle diversità e delle esigenze dei regni annessi. Potevano votare solo i maschi di età non inferiore ai 25 anni che sapessero leggere e scrivere, e avere un reddito di almeno 40 lire annue. Calcoli precisi non ve ne sono, ma grosso modo dovrebbe corrispondere a 50/80mila euro attuali. A questa rigida regola c’era un’eccezione per consentire di far votare tutta una platea che si presumeva favorevole ai Savoia: i dipendenti pubblici piemontesi. La legge elettorale, parzialmente modificata durante la seconda guerra di indipendenza dal governo Rattazzi, rimase sostanzialmente inalterata fino al 1882.
I deputati, eletti in collegi uninominali furono 204. Il nuovo parlamento unitario comprendeva: 85 fra principi, duchi e marchesi, 28 ufficiali, 72 fra avvocati, medici, ingegneri, magistrati e professori universitari. Era quel che si dice un parlamento ampiamente rappresentativo: i cattolici non vi avevano partecipato e Cavour risultò eletto con circa 620 voti. Questi si che fu un vero plebiscito per lui!

Una Messa in suffragio di Francesco II di Borbone

(ANSA) – NAPOLI, 20 GEN – Una Messa in suffragio di Francesco II di Borbone, dichiarato Servo di Dio dalla Chiesa, si è svolta ieri a Napoli nella chiesa di San Ferdinando di Palazzo, organizzata dalla Fondazione il Giglio e del Movimento Neoborbonico. Presenti una delegazione di cavalieri dell’ Ordine Costantiniano di San Giorgio ed associazioni culturali, tra le quali la Fondazione Francesco II delle Due Sicilie, che ha promosso la causa di beatificazione dell’ ultimo sovrano borbonico.
Il rito religioso è stato aperto dalle note dell’ “Inno del Re di Giovanni Pasiello”, cantato dal soprano Ellida Basso. Davanti ad una gigantografia di Francesco II , ornata da gigli bianchi, si sono alternati in una guardia d’ onore i Cavalieri Costantiniani.
E’ il ricordo di un uomo, di un vero cristiano e di un vero re che ha abbracciato la via dell’ esilio come un lungo e cristiano calvario durante la quale trascinò la sua croce, che si concluse con una morte oscura e prematura, ma in realtà giunta in fine alla gloria della morte per la sua obbedienza alla fede.

Inno dei Borbone
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