Sabato 10 dicembre 2022 sono approdato alla Fiera Nazionale della Piccola e Media Editoria che si è tenuta a Roma dal 7 al giorno 11 dicembre, mentre imperversava sulla città il più furioso acquazzone dai tempi di Noè in poi.
Mi sono volontariamente sottoposto a quello che potrebbe sembrare la soddisfazione di un insano impulso masochistico, incomprensibile, specie per un borbonico sia pure progressista, come mi autodefinisco, inconsapevole di infrangere un ossimoro storicamente consolidato e come tale accettato:
un borbonico è per definizione un regressista e quindi non può essere progressista.
Il fatto è che i libri esercitano ancora un fascino insostituibile su alcuni soggetti. Essi mantengono ancora un primato su tutti i media attualmente a disposizione, compresi i cosiddetti social che tendono ad essere sempre più “asocial”.
Se la radio ti dice la notizia, la televisione te la fa vedere ed il giornale te la spiega anche se a modo suo, è nel libro che si trovano le risposte ai propri interrogativi, voglia di conoscenza, oppure di appagamento dell’animo.
Con i libri ci si immerge in una dimensione così fantastica che diventa prossima alla realtà, così si sogna e si partecipa a ciò che si legge.
Inoltre la Piccola e Media editoria, fortunatamente numerosissima in Italia, offre dei vantaggi in più rispetto alle grandi case editrici, che dispongono di mezzi ingenti per propagandare i loro prodotti sia attraverso le tivù di Stato sia attraverso i vari premi strega, whisky, campiello e compagnia bella. Il principale dei quali è quello di farci trovare delle vere perle letterarie
Infatti è nella piccola e media editoria che si nascondono notevoli gioielli poetici, affascinanti pagine storiche, romanzi coinvolgenti, frutto di lavoro, competenza e passione dei numerosi autori che difficilmente diventeranno star o influencer. E quando si trova un libro bello ti appassiona e lo leggi d’un fiato e poi lo rileggi.
Ma ritorniamo a noi. La visita alla Fiera aveva due scopi, uno secondario, visitare la Fiera scartando i simposi degli editori facoltosi, tipo quelli di Robinson e andando a piluccare fra i testi esposti, l’altro primario assistere alla presentazione di un libro su Napoli, sia pure presentato sotto le mentite spoglie di un romanzo: “Napoli tra bellezza e magia” di Antonio R. Garofalo edito per i tipi della casa Editrice Albatros.
Il cuore di Napoli si concentra fra il mare, l’Albergo dei Poveri, voluto da Carlo III, il Duomo dove c’è la cappella di San Gennaro, via Foria, via Spaccanapoli, i quartieri spagnoli via Toledo e, a due passi da via San Gregorio Armeno, celebre per i suoi negozi di pastori e dei Presepi e via del tribunale, c’è poco distante San Domenico Maggiore, il palazzo del principe di San severo, la chiesa di San Pietro a Majella e Piazza San Gaetano dove c’è (c’era) l’agorà per i greci e il foro per i romani cioè il cuore dove il popolo veniva a deliberare sostituiti dai cosiddetti “ i sedili” , una specie di giunta comunale o quantomeno una consulta cittadina sui problemi della città. I sedili erano composti da cinque nobili e da un rappresentante del popolo. In questo spazio c’è la Napoli immutabile ed eterna anche se circondata da grattacieli che vogliono imitare il Pirellone di Milano che, anche quello pur facendo ormai parte dello skyline meneghino, è sempre un cazzotto negli occhi.
Alberto Santoro vice questore destinato a Napoli dopo aver lavorato al Nord, ad Alessandria prima di riprendere il suo lavoro nella città partenopea per caso si reca in una libreria per acquistare un libro e a tutta la sua attenzione da una porta misteriosa non resiste alla tentazione di entrarvi e improvvisamente si trova catapultato all’epoca dell’ illuminismo nel XVIII secolo con un caso di omicidio da risolvere.
L’autore, Antonio Garofalo è nato a Napoli e anche si vive a Roma da molti anni per ragioni di lavoro, non ha perso per niente la sua napoletanità. Ha svolto la professione di avvocato, conseguito un master in comunicazione pubblica presso ‘Università la Sapienza di Roma ed ha lavorato nella pubblica amministrazione. Coltiva da sempre una passione per la storia ,interessandosi specialmente di quella relativa al meridione e a quella del Regno delle due Sicilie in particolare
Nel 2021 ha pubblicato il saggio storico “Bugie intrighi e misteri “in cui indaga su alcuni gialli quali la morte improvvisa di Camillo Benso di Cavour, quella di Ippolito Nievo un garibaldino morto in un naufragio della sua Nave e di altri, tentando di fare luce su questi fatti, rimuovendo la polvere accumulata su questi cold case.
L’occasione di questa presentazione era troppo ghiotta per lasciarsela perdere. Già l’incipit traccia il perimetro dell’azione, il pomerio come avrebbero detto gli antichi romani e ti fa pregustare lo scenario entro i quali si muoveranno i protagonisti di questo fantastico romanzo.
Alla fine è valsa la pena essersi bagnati come un uccellino.